[LA PAURA: HA UN LATO POSITIVO]
Anche voi avete avuto paura dell’Uomo Nero, la creatura immaginaria che vive sotto i letti, negli armadi e dietro gli angoli bui?
Io da bambina me ne stavo immobile sotto le coperte, con le ginocchia raggomitolate al petto e la vescica piena perchè non osavo uscire dal letto al buio.
La paura è un’emozione che, anche fisicamente, ci fa rimpicciolire.
Fai questa prova.
Immagina cosa fai quando hai paura.
Di cosa hai paura?
Cosa provi?
Cosa pensi?
Cosa fai?
Probabilmente come me, ancora oggi, il primo gesto spontaneo che è emerso è stato il chiuderti, il rimpicciolirti, cercare di essere invisibile.
LA paura ( nemica) ci blocca e ci pone dei limiti.
La paura nemica è quella che immobilizza e rallenta eccessivamente, facendoci dare il peggio di noi stessi e boicottando pertanto i nostri desideri.
La paura amica, invece, si chiama prudenza, ci aiuta a non compiere sciocchezze e ad evitare di agire in maniera scriteriata. Senza essa, ad esempio, attraverseremmo il semaforo senza valutare il suo colore perchè privi del timore che possano passare delle auto sulla carreggiata.
L’infanzia é il momento in cui ci sono più paure ed é anche il momento in cui impariamo a relazionarci, in generale, con questa emozione.
Per molti bambini è una sfida: ho paura eppure faccio quella cosa, che mi spaventa e mi eccita insieme, per mettermi alla prova.
Come impariamo a gestire le nostre paure da bambini ci dirà molto su come lo faremo da adulti.
Se abbiamo imparato delle strategie disfunzionali é molto probabile che le nostre paure vadano ad alimentare l’ansia e la tendenza ad evitare le situazioni sfidanti. Quelle che potrebbero farci crescere ma che, mettendoci alla prova, noi evitiamo.
Tre paure fondamentali
La cosa più difficile con la paura è ammetterla. La consideriamo, a torto, un sentimento infantile. In realtà è una delle emozioni di base: impossibile non provarla.
Non mi piace avere paura: mi terrorizza. Woody Allen
In generale potremmo dire che sono tre le aree alle quali è connessa la nostra paura:
- la paura di perdere il controllo e quindi la sicurezza.
- La paura della solitudine e della disconnessione, che può essere percepita come paura di essere abbandonati o di morire.
- La paura di non essere degni.
Riconoscere di aver paura è il primo passo per affrontarla
Come per tutte le emozioni il mio piccolo suggerimento è quello di fare un passo indietro per provare ad osservare che cosa ci stia capitando: prova ad osservarla, guardala dritta negli occhi chiedendoti perché c’è e perché è venuta a farti visita.
Allontanarti serve in un primo momento, ma alla lunga diventa controproducente, perché scappare diventa faticoso e ti allontana sempre di più dai tuoi bisogni.
Una volta riconosciute le vostre paure, sarete pronti ad andare avanti e superarle. Tenete presente che quanto più ci metterete a riconoscerle, maggiore sarà il tempo in cui resterete bloccati.
Vi lascio un video di animazione in cui la paura è rappresentata da un piccolo animale nero che ostacola i vari personaggi nella riuscita di alcune azioni tipicamente ansiogene: parlare in pubblico, prendere l’ascensore.
Nella seconda parte viene invece evidenziato
il lato positivo della paura
vista come alleata nelle situazioni di pericolo. Non sentire l’emozione di paura può infatti essere molto pericoloso per la nostra sopravvivenza.
Io ho imparato a parlare, portare con me e gestire le mie paure ( o quasi) …e tu?
Se hai delle difficoltà a metterti a contatto con le tue …contattami.
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