LA SETTIMANA DELLA VIOLENZA

LA SETTIMANA DELLA VIOLENZA

 

 

E’ stata una settimana importante, in cui il dibattito sulla violenza di genere,  l’ha fatta da padrone, anche a livello mediatico, si è parlato molto degli ultimi casi di cronaca nera che hanno sconvolto il nostro paese.

Ed allora, credo sia opportuna una riflessione a monte, perché siamo tutti d’accordo che, a livello di percezione, ci troviamo di fronte ad un momento storico in cui la violenza trasuda da ogni angolo delle nostre vite, la vediamo quotidianamente ovunque, mai come oggi, si è raggiunto un livello di percezione generale di una società violenta, profondamente ingiusta, difficile.

Ovviamente, i casi di cronaca nera più eclatanti, che sottendono agiti di violenza fisica, fanno più scalpore, e diciamolo chiaramente, spesso, nonostante il sentimento di inquietudine che ci pervade, ci rassicurano sul fatto che, noi persone “normali” per fortuna, siamo dall’altra parte della barricata, ripudiamo la violenza, e, spesso, siamo pronti a scagliare la prima pietra contro il mostro, (sempre colpevole, sia chiaro).

In pochi tuttavia scendono in profondità esaminando il fenomeno da angolature più sfumate, e che spesso ci riguardano da vicino, si, anche noi che siamo “dall’altra parte della barricata”, spesso, siamo parte inconsapevole di un fenomeno di recrudescenza della violenza nel tessuto sociale che è generale.

Ovviamente, non posso che soffermarmi sulla mia esperienza professionale e personale, muovendo dal mio piccolo osservatorio “privilegiato”, che, come detto a più riprese, permette di comprendere come la situazione sia spesso fuori controllo, e che anche coloro che sono “dall’altra parte della barricata”, spesso, hanno agiti violenti, lo dico chiaramente (è il mio pensiero), siamo tutti vittime più o meno inconsapevoli del suddetto fenomeno, complice una società difficile, a tratti selvaggia e “darwiniana” in cui la lotta alla sopravvivenza materiale e morale si fa sempre più serrata.

Partiamo dall’impennata del contenzioso giudiziario, non soltanto in ambito familiare, ma generale, gli italiani sono un popolo tra i più litigiosi, le controversie spaziano su ogni fronte, ed è semplicistico dare la colpa agli Avvocati, sia chiaro, perché qualcuno ovviamente li cerca, quindi il nucleo della riflessione odierna risiede nel fatto che, quando scagliamo la prima pietra indignati (giustamente) delle crude vicende di cronaca nera, dovremmo tutti comprendere che tali fenomeni particolari sono parte di un fenomeno negativo generale di recrudescenza di un modo di vivere sempre più violento, su tutti i fronti, con le dovute sfumature del caso, ma è una realtà incontestabile.

Quando assistiamo a casi, sempre più frequenti, di genitori separati che si contendono i figli a suon di carte bollate, atti giudiziari, testimonianze, denunce, stiamo assistendo a violenza pura, né più né meno, una violenza che in molti casi, prelude ai suddetti, casi limite, di cronaca, nera, situazioni da cui può derivare violenza a danno di entrambi i genitori e dei minori, donne calpestate, padri distrutti, bambini la cui infanzia è compromessa.

Quando assistiamo all’impennata del Cyberbullismo, fenomeno gravissimo che certifica una generale perdita di empatia della popolazione giovanile di fronte al male, alle vite rovinate, come se fosse finzione, spesso complici anche gli adulti, stiamo assistendo ad una grave recrudescenza dei fenomeni violenti.

Quando assistiamo all’impennata della povertà, (che c’è anche se non si vede o non si vuole vedere) senza che nessuno, nel 2024, metta fine a sofferenze gratuite e inaudite, che si pagano anche sul fronte familiare, assistiamo ad una recrudescenza dei fenomeni violenti, si, anche questa è violenza.

Quando assistiamo all’emarginazione degli anziani, spesso relegati in case di cura (quando possibile), persone che non servono più, nell’odierna società della iper produttività, ignorandone sentimenti e patimenti, stiamo assistendo ad una recrudescenza del fenomeno violenza.

Per non parlare dei fenomeni internazionali, guerre, carestie, diritti dei bambini calpestati, fenomeni davanti ai quali rispondiamo tappandoci gli occhi, è Natale, festeggiamo e non mettiamo sentimenti negativi nell’aria.

La suddetta riflessione muove da una convinzione personale, è necessario non fermarsi al fenomeno mediatico, che è grave, andiamo oltre, facciamo un esame di coscienza collettivo per ammettere che - ciascuno con diversi gradi di responsabilità - siamo  tutti concausa di un fenomeno che è in costante aumento, e che se non analizzato da punti di vista più profondi, protesi ad un radicale cambio del mondo occidentale, i cui valori sono in declino, è destinato (se non è già successo) ad esondare irrimediabilmente.

Nessun moralismo da parte del sottoscritto, solo una presa d’atto, considerazioni oggettive, per me necessarie, sicuramente, non scaglierò la prima pietra, a differenza di molti, sull’onda del mediaticamente e politicamente corretto, in ogni caso, sarò sempre contrario ad ogni forma di violenza!!

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