REATO UNIVERSALE - ENIGMA NAZIONALE

REATO UNIVERSALE - ENIGMA NAZIONALE

Come già anticipato, il contributo settimanale della Newsletter è dedicato ad un tema caldissimo, di stretta attualità, ovvero, la recentissima modifica della legge 40/2004 (art.6) che recepisce (siamo il primo Paese a farlo) il principio in virtù del quale la maternità surrogata è reato (universale).

Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione sul punto, evidenziando come sarebbe stato opportuno approcciare diversamente, su un tema così complesso, che tocca diritti costituzionalmente sanciti.

Pertanto, credo che sia fondamentale conoscere il punto di vista di un Collega esperto in biodiritto, il Prof. Avv. Gianni Baldini, direttore Fondazione PMA ITALIA, nonché della Scuola Specializzazione AMI , associazione di cui ho l'onore di fare parte, credo infatti che sia un dovere di tutti, conoscere, ed avere un'opinione sul punto, perché la critica e il confronto sono il sale della democrazia.

Buona lettura!!

IL 17 OTTOBRE E' ENTRATO IN VIGORE IL DIVIETO UNIVERSALE DI SURROGAZIONE DI MATERNITA'

L'ITALIA e' il primo paese al mondo che decide quali condotte sono reato anche in altri  Stati.

Nel frattempo i bambini che nascono all' estero da GPA rientrano in Italia e rischiano di dover portare le arance ai genitori.

Saranno bambini diversi, senza le medesime garanzie degli altri.

Che senso ha tutto questo?

 Invece di (oltre a) proibire, non aveva più senso regolare, nell'interesse di tutti ( figli, genitori, madre surrogata) questa delicata situazione, che per le donne con patologie all'utero e per le famiglie same sex, è priva di alternative? 

Ancora una volta la parola passerà giocoforza agli Avvocati.

1. Rilievi critici: profili di illegittimità Costituzionale e famiglie arcobaleno .

Dunque, tanto tuonò che piovve!

E' stato approvato il disegno di legge che introduce il reato di maternità surrogata estendendo l'articolo 12 Legge 40/2004 che già prevedeva il divieto, anche alle coppie che ricorrono a questa pratica all'estero dove e' consentita. 

Alcuni rilievi:

1.1. vengono colpite in primis le famiglie arcobaleno (in primis fondelli)  cioè le coppie dello stesso sesso che hanno come unica alternativa quella di ricorrere al contributo di una gestante per realizzare il proprio progetto riproduttivo.

1.2. La norma e' sicuramente in odore di  incostituzionalità:

a.viola il principio della doppia incriminazione necessaria a configurare un reato commesso all'estero; 

b. non consente la realizzazione di un diritto fondamentale della persona alla costituzione di una famiglia a prescindere dalla propria condizione personale;

c. ha un contenuto evidentemente discriminatorio per tali i soggetti in relazione alla propia condizione ( personale e/o di salute) 

2 profili di effettività della norma e discriminazione tra figli.

2.1 La perseguibilità  del reato, di fatto, e' solo nei confronti delle coppie arcobaleno maschili posto che una coppia  eterosessuale che realizzi la pratica all'estero nel rispetto  la legge di quel paese non potrà neppure essere individuata - nel certificato di nascita in nessuna legislazione e' prevista l'indicazione della madre surrogata, comparendo indicati solo i genitori di intenzione - se non all'esito di una rogatoria internazionale. 

2.2. Coloro che vengono colpiti, al di là di un supposto effetto di deterrenza, nei fatti nulli, in primo luogo sono i bambini che nascono, perché se l'introduzione della norma non dissuaderà di certo le coppie che non hanno altra possibilità dal ricorso alla metodica all'estero,  si introduce soltanto un divieto senza prevedere nessun tipo di regolamentazione per tutelare i bambini già nati o che nasceranno da questa tecnica e torneranno in Italia, paese che li priverà giuridicamente di uno dei genitori.

Conclusioni

E allora in estrema sintesi: 

Più che una legge a tutela delle donne ( straniere, all'estero..), un manifesto contro le nuove famiglie che colpisce in primis i minori....che di fatto introduce, dopo l' abolizione della discriminazione verso i figli illegittimi, adulterini, incestuosi ( sui quali ricadevano le colpe dei padri) una nuova forma di discriminazione: quella dei figli nati con l' uso della tecnologia.

Avv. Prof. Gianni Baldini 

Direttore Fondazione PMA ITALIA, 

Direttore Scuola Specializzazione AMI

Carla Pilli

Avvocato presso Studio Legale Avv. Pilli

2 mesi

Tema complesso, divisivo ma trattato nel post con garbo e gentilezza. Discutiamo, confrontiamoci. Non tutti siamo uguali e la pensiamo allo stesso modo. Facciamolo, però, con parole non violente. Usare frasi quali "figli del reato" non giova alla causa. La tutela del corpo della donna non passa attraverso la sanzione. Le donne soprattutto le militanti dovrebbero riscoprire le qualità proprie di noi donne: la cura, assistenza, l'ascolto....e non certo la punizione!!!

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