Manuale di Networking per "timidi"​
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Manuale di Networking per "timidi"

...come ti dicevo nello scorso articolo, fare network è una necessita per qualunque professionista, specialmente se freelance

Spesso pero non riesci ad avvicinarci agli altri, presentarti, iniziare una conversazione per “carattere”, nello specifico per timidezza.


❍ SO COSA TI FRENA 

Sentirsi frenati in situazioni come queste dove i professionisti hanno il fine di conoscersi e scambiarsi competenze e contatti, nasce per lo più da due motivazioni:


1) Il timore di infastidire l'altro o passare da invadenti.

Ragazzi, in ogni tipo di relazione la differenza sta nella gestione della comunicazione: risultare invadenti riguarda il modo in cui approcciamo a una persona (e questo sta al buon senso di ognuno).

Per il resto il timore di infastidire in un contesto come quello di networking e insensato per definizione: tutti sono li per fare conoscenza, percio non dai fastidio a nessuno.


2) Avere poca dimestichezza o predisposizione a fare nuove conoscenze e/o gestire una conversazione.

Tali attitudini nel privato sono piu che legittime ma le relazioni personali e quelle lavorative sono due cose diverse poiché nascono da diverse necessita: non devi per forza farti nuovi amici sul lavoro ma nuovi contatti utili ad crescere le collaborazioni e incrementare il tuo business.

Quella di fare rete è un'abilita necessaria per un professionista il quale non può contare solo sulle sue competenze lavorative ma anche (a volta soprattuto) su quelle relazionali.


❍ CREA L'ATTITUDINE ALLA COMUNICAZIONE

CON L'ABITUDINE AL DIALOGO

Per arrivare a praticare uno sport, prima è necessario riscaldarsi e allenarsi a ripetere, in modo sempre più coordinato, i movimenti. 

Ecco, allenare la capacita di relazionarsi agli altri e la stessa cosa.

Il riscaldamento che ti consiglio di fare in questo caso consiste in semplici accortezze quotidiane:


⌲ inizia a scambiare anche solo 2 parole con il negoziante che vedi piu spesso: non molte, ne bastano davvero poche.

⌲ Fai per primo qualche domanda ai tuoi conoscenti per abituarti ad aprire e gestire tu il dialogo: ho scritto dialogo non a caso, perché non basta porre domande e ascoltare le risposte altrui... sei tu a dover tenere vivo il discorso, commentando o aprendo nuove questioni.

⌲ Viceversa, se ti pongono delle domande cui di solito ti limiti a rispondere, ricambia con un'altra domanda all'interlocutore o ampliando il discorso.


Lo so, ti sento... “mi sento ridicolo a fare questo”- e voglio invitarti a cambiare punto di vista:

non sei ridicolo, solo non sei abituato e all'inizio è più che logico sentirsi impacciati ma basta poco per acquisire, giorno dopo giorno, sempre più dimestichezza nel relazionarsi agli altri.

Questi accorgimenti ti consentono di acquisire una nuova competenza utile ad incrementare la tua rete professionale, quindi in ultimo lo stai facendo per te stesso!


❍ FARE RETE: 3 SITUAZIONI, 3 SOLUZIONI 

Ora che hai preso confidenza con l'aprire e gestire una conversazione nelle situazioni quotidiane, passiamo al contesto lavorativo.

Sei ad un evento, un incontro tra professionisti con lo scopo di fare rete: probabilmente qualcuno avrà precedentemente fatto un intervento e ora liberi tutti, è il momento di fare conoscenza e farsi notare. 


Adesso potresti trovarti in una di queste 3 situazioni e io voglio darti 3 spunti per affrontarle.


Prima situazione: fra queste persone c'e qualcuno che conosci

Generalmente è la situazione più semplice che ci permettere di essere introdotti da altri e non doverci presentare in prima persona.

Lo definisco un sano “parassitaggio” se e solo se, durante la conversazione, non diventi l'ombra di del tuo conoscente ma apri conversazioni e crei contatti in autonomia, emancipandoti dall'etichetta “il/la conoscente di...”.


Seconda situazione: è presente un professionista che non conosci di persona ma segui online

Bene, vai, digli che in qualche modo già lo conosci perché lo segui.

Mi raccomando, presentarti anche tu! Chi sei, di cosa ti occupi e perché lo segui, così da creare subito punti in comune.

Altra cosa che ti raccomando caldamente: non sentirti da meno, quindi in soggezione. Tu sei un professionista forse meno conosciuto, ma di pari valore e dignità.


Terza situazione: individui il tuo potenziale cliente o collaboratore

È questa la situazione più delicata da gestire.

Anzitutto non focalizzarti in prima battuta su di te ma sul tuo interlocutore. Fagli domande e fallo parlare ascoltando davvero le sue necessita. 

Quando poi passi a parlare di te e della tua professione non vendere, illustra il tuo lavoro puntando sui valori che ti muovono e magari condividete, i clienti con cui lavori e come lo fai, piccoli aneddoti nel quale il tuo interlocutore si possa rivedere. 

Solo dopo scambia i contatti (scambia, non dare solo il tuo).


Ti consiglio questo approccio perché non c'è nulla di più fastidioso e fuori luogo di sentirsi vendere qualcosa in un contesto in cui il punto è fare rete, quindi entrare in contatto come professionisti alla pari che condividono qualcosa in più di le mere competenze.


❍ E QUESTO... E SOLO L'INIZIO

Quel che ti ho descritto fin qui è un insieme di consigli che riguardano l'aspetto comunicativo-relazionale efficace per fare network. 

Oltre a creare l'abitudine al dialogo, è importante anche curare la modalità comunicativa con cui gestire queste interazioni: come presentarti al meglio per mettere in luce le tue qualità, come gestire il linguaggio verbale, non verbale, paraverbale, curare la voce, la dialettica eccetera.


Che te lo dico a fare? 

⌲ Per esercitarti in ciascuno di questi aspetti esiste il progetto di Public Speaking Personalizzato della Eli di Dialogico.

E puoi trovarla qui: https://www.dialogico.it/


Elisa Colleoni

alias La Eli di Dialogico



P.S. Lasciami un commento perché il dialogo è fecondo, per tutti.

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