Ogni favola è un gioco (q.b.)
q. b. – Abbreviazione di quanto basta, nelle ricette mediche (dov’è anche in uso l’abbrev. q. s. del lat. quantum satis o quantum sufficit) e nelle ricette di cucina. (https://www.treccani.it/vocabolario/q-b/ )
i nuovi anni '50
Da ormai più di una anno tutto il mondo si trova in una situazione di emergenza e, da qualche mese, ci si è resi conto che ora siamo in una situazione simile a quella del periodo post Seconda Guerra Mondiale.
Un considerevole numero di morti e una emergenza continua, con chiusure di attività commerciali e scuole, e una probabile (se non sicura) emergenza occupazionale alla fine dell'emergenza, il Covid splalanca davanti ai nostri occhi una grande opportunità di ridisegnare le regole del gioco della nostra vita futura.
Regole per uscire prima possibile dal buco nero nel quale stiamo entrando.
Regole del gioco che funzioneranno a patto di non credere più alle favole. Alle favole non ci hanno creduto (almeno non totalmente) i nostri genitori e i nostri nonni quando negli anni '50 hanno ricostruito un paese. Molti di loro lo hanno fatto anche saltando i pasti.
Per carità non è stato tutto semplice e immediato, ci sono stati compromessi, infiltrazioni "mafiose", giochi di potere e quant'altro. Ma l'obiettivo della ricostruzione era talmente chiaro che - se non altro - conveniva a tutti.
Dovrebbe essere chiaro che uscire nel più breve tempo possibile da questa emergenza "conviene a tutti", e l'alternativa potrebbe essere quella del "torniamo ad essere quello che eravamo", ma questa affermazione è una favola.
Per ora Green Deal, Sostenibilità, Digitale etc sono più proclami che realtà.
Mia figlia si è laureata in Sociologia poco prima dell'inizio della Pandemia, l'idea era quella di cercare qualche tirocinio "serio" da qualche parte e contemporaneamente cercarsi quello che ai miei tempi si sarebbe chiamato "un lavoretto" per essere semi indipendente (e fare una esperienza reale di lavoro). Grazie al suo Diploma da Liceo Classico-PsicoPedagogico ora lavora in un asilo nido privato. Tirocini o lavori (non lavoretti) - grazie alla Pandemia - non se ne trovano. Ma questo si capisce e va bene così. Niente favole, solo realtà.
Apprezzo molto il fatto che la mia prole non si trinceri dietro l' OK Boomer che va tanto di moda.
Chlöe Swabrick, una Parlamentare di 25 anni, dei Verdi in Nuova Zelanda, ha messo a tacere un collega membro del Parlamento dicendo: "OK, boomer" - una frase adottata dai millennial per chiamare fuori le persone della generazione del baby boom.
Chlöe Swabrick ha torto? Non del tutto.
Nel senso che finito lo show si devono trovare soluzioni condivise e non continuare a fare show per il solo gusto di farlo. Suo malgrado il suo "OK Boomer" ha avuto cassa di risonanza grazie alla rete ed è diventato ne più e ne meno che uno slogan.
Ma ha ragione visto che i Baby Boomers hanno perso una grande occasione di "cambiare il mondo" quando avevano la sua età.
Ora dovremmo cercare di dare il via ad un "nuovo mondo" senza conflitti generazionali. E senza pensare a quanto si stava meglio "prima".
Mi piacerebbe essere ancora un bambino delle elementari che giocava a nascondino fra i rami del Pitosforo della foto, ma non lo sono più.
La grande opportunità che ci da questa emergenza continua è quella di non essere più quelli di una volta. E dovremmo prendere l'opportunità al volo.
Oppure il gioco si ripeterà e l'esperienza pregressa sarà servita a poco o nulla.
ogni favola è un gioco
Le favole sono di una crudeltà massima: Biancaneve scacciata di casa, Cenerentola costretta a fare la "colf", la volpe non riesce ad arrivare all'uva. Prima del lieto fine ci sono tragedie e tormenti. Il lieto fine si ottiene con perseveranza e chiara visione dell'obiettivo.
Perseveranza e chiara visione dell'obiettivo. Una necessità, non un giro di giostra.
Ogni favola è un gioco, ma la quantità del gioco è q.b.
Che ognuno faccia quello che può.... q.b.
" Ogni favola è un gioco ed è vera soltanto a metà....ogni favola è un gioco e finisce se senti - tutti vissero felici e contenti - "
Quanto felici e quanto contenti dipende da noi, mai come questa volta.