Personalizzazione: il primo passo verso l’unicità
In un precedente articolo abbiamo affrontato il tema della necessità ineludibile, per l’ente di formazione, di proporre corsi di effettiva qualità al fine di differenziarsi in un mercato sempre più affollato e competitivo.
Al di là dell’oggettiva difficoltà nel definire il termine “qualità”, oggi Massimiliano Todeschi, Sales Account Manager in Different Web si sofferma su un aspetto altrettanto importante, ovvero la personalizzazione della propria offerta formativa.
Questa possibilità può essere sfruttata appieno mediante il ricorso a Piattaforme LMS dedicate in modo specifico all’erogazione di corsi e di funzionalità specifiche per ottimizzare tutti i relativi processi.
In questa sede può essere utile soffermarsi su due sfaccettature che è fondamentale differenziare: da un lato le modalità di attivazione dei corsi proposti, dall’altro i contenuti dei corsi stessi.
Dinamiche di attivazione dei corsi
Il percorso che l’utente deve compiere per arrivare all’attivazione e alla conseguente fruizione del corso riveste una particolare importanza. Itinerari eccessivamente complessi o lunghi in termini di tempo e/o di passaggi da espletare possono risultare controproducenti e ridurre in modo anche considerevole il buon esito dei tentativi di iscrizione.
Fornire più modalità di accesso all’evento può essere una strada da percorrere: a titolo di esempio, la distribuzione preventiva di codici/voucher per platee predefinite, se affiancata all’acquisto del corso tramite ricorso ad un e-commerce, può permettere di coprire più target potenzialmente interessati a partecipare all’evento stesso. Inoltre, evidenziare direttamente nelle schede che illustrano il programma all’evento le eventuali modalità utili per entrare a far parte di specifici gruppi di utenti ai quali sono eventualmente riservate condizioni agevolate può stimolare la curiosità degli utenti e generare nuove possibilità di contatto utili anche in ottica cross-selling e up-selling.
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Contenuti formativi unici
Mettiamoci nei panni di un discente al quale viene comunicato che dovrà seguire un corso in modalità FAD, a titolo di esempio sul tema della sicurezza. Molto spesso la notizia viene accolta senza particolare entusiasmo: al contrario, la percezione media varia da un “obbligo necessario” fino ad una vera e propria perdita di tempo impossibile da evitare. Di conseguenza è facile capire come la soglia di attenzione media che gli utenti intendono destinare a tale corso rischi di essere decisamente bassa.
Al fine di evitare che le conseguenze di questo ridotto interesse si traducano in un impatto formativo altrettanto poco significativo viene in soccorso l’instructional design (spieghiamo che cos'è Sonia Madini Sonia Madini).
Differenziare i contenuti di un corso i cui temi trattati sono di fatto i medesimi da tempo attraverso il ricorso ad interazioni che stimolino ad intervalli regolari l’attenzione dell’utente può essere la chiave per raggiungere gli obiettivi auspicati.
In determinati contesti anche il ricorso ad animazioni che ravvivino anche a livello grafico la partecipazione dell’utente, massimizzando anche in questo caso l’efficacia formativa e, di conseguenza, la qualità percepita del corso offerto.
Con l’aiuto di esperti del settore è possibile organizzare al meglio i materiali a disposizione (testi, video, ecc.) al fine di confezionare un prodotto unico e realmente ingaggiante per l’utente.
Massimiliano Todeschi | Sales Account Manager | Different Web
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