Quelli che vanno.
In questi giorni si è conclusa, dopo oltre un decennio, la mia esperienza al Museo Storico del Castello di Miramare, un luogo che ho esplorato, studiato e amato. A questa conclusione, in parte preventivata, eppure improvvisa, hanno concorso diverse concause, di cui l’attuale situazione pandemica non è che l’ultima.
Questi anni sono stati per me enormemente formativi, sono cresciuta professionalmente e umanamente. Ho operato negli ambiti più diversi: dalla biglietteria alla didattica, dal bookshop alla logistica delle esposizioni fino alla curatela. Questo mi ha dato una visione a tuttotondo del funzionamento di un’istituzione complessa come quella di un museo, tra l’altro in un contesto di particolarità qual è quello di una residenza storica musealizzata con annesso parco e relative pertinenze. Ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno insegnato tantissimo. Mi sono però anche scontrata con tutti i problemi strutturali e le rigidità del mondo museale statale e con le semplificazioni con cui questo viene trattato e comunicato. I musei sono una grande ricchezza: se interagiscono in modo aperto con il territorio e la società possono diventare dei catalizzatori culturali e formativi, il che non significa farne delle passerelle, bensì coltivare la loro vocazione maieutica. Non c’è mai stata un’occasione più consona di quella attuale per portare queste istituzioni a svolgere e sviluppare la loro missione sociale, sempre che non si facciano imbrigliare dalle pastoie burocratiche e dai piccoli giochi di potere e visibilità.
Per quanto mi riguarda spero ancora di poter contribuire a questo percorso. Per me il museo è sempre stato l’anello di congiunzione tra lo studio accademico della storia, non solo quella dell’arte, e la sua capacità di interagire con il presente e il futuro; ho sempre fatto della passione e dell’accuratezza la base del mio agire. Oggi non so dire se questo sarà possibile, ma non mi dispiace cercare di crescere ancora, di imparare ancora, di scoprire ancora. Mi dispiace solo che il tesoro di esperienze accumulate resti solo un mio patrimonio personale, ma vada persa la possibilità di essere il tassello di una storia più grande.
In ogni caso sono davvero grata a quanti in questi anni hanno avuto fiducia in me e mi hanno dato la possibilità di dare il mio contributo: non è un fatto scontato per quelle che sono le dinamiche professionali del settore.
Ora per me, come per molti altri, si apre un periodo di riflessione su ciò che è stato e ciò che potrà essere e immaginare il futuro.
"You can try the best you can. The best you can is good enough" (Thom Yorke)
3 anniPeraltro o per inciso, bellissima vista e bellissima costa. Mia madre mi ci accompagnava da piccolo, parecchi anni fa, e lì nei paraggi ho imparato a galleggiare se non proprio a nuotare :-)
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4 anniCiao Silvia apprendo questa tua notizia con molta tristezza perché ho avuto il piacere di conoscerti...mi dispiace davvero tanto perche’ chi “esplora, studia, ama” il posto in cui lavora come te e ha il piacere di poter collaborare e fare squadra con persone del tuo carisma se ne va un pezzo importante e difficile da rimpiazzare. Ti auguro che tu possa raggiungere e continuare altri percorsi formativi per il tuo futuro e che ti possano dare altrettante soddisfazioni. Un abbraccio 👍
Museum Education | Hospitality & Tourism
4 anniBellissimo! Ci ritornerei molto volentieri. Sono contenta di vedere che si è trattato di una bella esperienza
Member of the Editorial Board of the Scientific Journal, "Progressus. Rivista di Storia. Scrittura e Società" of Università di Siena and Research at New University of Lisbon (Portugal)
4 anniUn abbraccio molto forte Silvia Pinna!!!!