SOSTITUIBILI MA NON CANCELLABILI
Sul tema del lavoro si potrebbe aprire un dibattito che rischierebbe davvero di degenerare all'infinito se non si pongono seri provvedimenti sulla formazione, sull'interesse della specifica attività, sul giusto entusiasmo da avere nel mondo del lavoro.
Recentemente ero in treno e ho ascoltato la conversazione di due ragazze appena diplomate che dibattevano su che cosa fare durante l'estate. Parlavano come se avessero un sacco di impegni a breve termine senza mai sconfinare fin dopo settembre.
Una di queste ragazze ha dichiarato all'altra di aver ricevuto recentemente un'offerta di lavoro in un ristorante della Costa Smeralda il cui proprietario offriva:
"Non sono interessata", pare gli abbia risposto. "Se mi vuole oltre al vitto, all'alloggio, voglio 1800,00 euro + benefit per risultato".
Io ascolto pietrificato e mi domando se io a diciotto anni avevo mai ricevuto una proposta del genere pagandomi in lire (un milione e mezzo.... gran bello stipendio!!!) e per quanto la mia memoria sul lungo termine sia ancora molto buna, la mia risposta a me stesso è stata: "no, non l'hai mai ricevuta. Hai ricevuto qualche lavoretto in nero e camminare senza troppe chiacchere".
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Mentre pensavo a ciò l'amica dice alla sua compagna di viaggi: "Hai fatto bene a dire di no. Siamo tutti sostituibili ma non cancellabili".
Ecco, allora a questo punto credo che sia opportuno rivedere la formazione di base. Non solo quella scolastica ma quella dei valori. Il tema non è andare per forza a lavorare per guadagnare qualcosa che ti permette di essere, a quell'età, autonomo. Il tema non è fare un lavoro piuttosto che un altro (sia chiaro, se il lavoro non faceva per lei il tema è un altro). Il discorso sta nel "no" categorico. Una pretesa che mina gli schemi logici di chi vuole fare impresa. Sul chi vuole dare lavoro. Su chi si fatica a trovare la quadratura tra costi e ricavi.
Immagino quella ragazza tra qualche anno. Dopo una laurea o un corso di formazione. Se non si interviene a livello collettivo avremo masse di giovani che attendono il posto perfetto in un clima perfetto con uno stipendio perfettissimo in una città bellissima e masse di persone adulte costrette a fare i salti mortali per farsi piacere il lavoro, in un clima degenerato (solo perché magari sei invecchiato tu) con uno stipendio da fame e in un posto che non ti piace più.
Allora - e concludo - è vero che "siamo tutti sostituibili ma non cancellabili" ma è anche vero che la cancellazione di alcuni diritti ha accelerato la sostituzione di alcuni paradigmi e approcci nuovi al contesto che aiutano e dovrebbero aiutare a formare, a crescere, a "fare esperienza".
Di Massimo Cossu
Senior Sales & Business Development Leader | Customer-Centric Technical Sales
2 anniSe invece lo guardassimo come conferma del proprio valore? Che qualcuno comincia a darsi valore, invece di subire da altri? Non credo che avremo una massa di giovani che aspettano la perfezione. Anzi, la quantità di giovani diminuisce con gli anni e forse si troveranno nell la situazione invertita quando la domanda di lavoratori supera a gran lunga l'offerta di lavoratori (se la tecnologia non cancella tutti quanti). Inoltre, la gran parte di giovani è già più preparata rispetto a noi quando eravamo 18enni. Hanno la visione diversa, il paradigma di lavoro diverso, i valori diversi. Anche la vita cambia e come il suo solito, metterà le cose dove devono stare. Vedremo se visione espressa in questo articolo si avverrà.
Sul tema del #lavoro si potrebbe aprire un dibattito che rischierebbe davvero di degenerare all'infinito se non si pongono seri #provvedimenti sulla #formazione, sull'interesse della specifica #attività, sul giusto #entusiasmo da avere nel mondo del #lavoro .