Storia di una Giraffe chair - 1a parte
OWAN - Triennale di Milano

Storia di una Giraffe chair - 1a parte

Introduzione

Carlo : " Ciao Franco mi hai parlato di un prodotto che si "distacca completamente" da quello che c'è attualmente sul mercato. Mi hai parlato di design spinto, di super lusso, di un oggetto che interagisce con la persona........Non pensiamo a una nuova sedia. Pensiamo a una sedia nuova. Una sedia mai vista prima, un oggetto di lusso (lusso non solo come pregevolezza di fattura materiali e fascia prezzo, ma come espressione di un élite spirituale, un oggetto per pochi). LA SEDIA PIU' ALTA DEL MONDO Alta quanto una giraffa, che è l'animale più alto in natura (record: 19 piedi e 3 pollici; 5,88 mt). Perché una sedia alta 6 metri? Perché l'uomo ha bisogno di elevarsi, e di osservare il mondo dal punto di vista di una giraffa, un animale che non ha corde vocali e non emette un solo suono. La sedia giraffa: un pezzo per arredare non la casa ma il mondo, un oggetto-metafora che privilegia la contemplazione, induce alla saggezza, invita al silenzio. Un punto di osservazione privilegiata sul mondo. Una vista quasi aerea, però stando seduti. Magari leggendo un libro, o bevendo whisky. Un podio spirituale, un luogo dove arrampicarsi per fuggire dal chiasso. Far from the madding crowd, per così dire. Giraffe Chair: un oggetto che puoi costruire e montare dove vuoi, e che raggiungi come la vetta di una montagna che poggia su quattro zampe. È un rimando alla metafora della levitazione, una specie di monastero a cielo aperto, un monte Athos personale, il barone rampante di Calvino, lo ziggurat, la piramide, la casa sull'albero, il settimo cielo, nirvana, noblesse, vertigini etc...

Cosa ne pensi, Franco? "

Franco : " .... Carlo , costerà un mucchio di soldi e non so se piacerà...... ma non importa è una fantastica idea , facciamola !!! e ti dirò di più coinvolgiamo anche Delio Fois, perché ci aiuterà a farla stare in piedi.

Le proposte concettuali

È terribile, sei davanti a un foglio bianco cercando di fissare su carta con pochi gesti quello che può rappresentare l'espressione di una nuova sedia, la più alta del mondo e che deve forse assomigliare a una giraffa. Inizi a buttar giù schizzi, a far scivolare la penna creando linee brutte e incerte, inizi il processo di creazione. Ti rifai allora a oggetti già visti, inizi a sfogliare tonnellate di immagini, a scavare nel profondo. Chiedi aiuto alla tua sonnacchiosa fanciullezza incitandola al risveglio o inciti il tuo io di chissà quale multiverso....ma niente il foglio è sempre lì con i tuoi scarabocchi

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fase iniziale
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fase giocosa
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fase in cui si cerca nell'organico la soluzione migliore
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fase ingegneristica : deve stare su e dobbiamo salirci sopra !! cosa altro serve ?
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fase Fois in cui tutto e' già calcolato e definito staticamente

Niente da fare, il foglio bianco ci fissava impietoso e dopo ogni schizzo rideva di noi. Siamo passati allora all'uso del modellino perché ci avrebbe permesso di definire dal vero ma in scala ridotta l'estetica e la staticità a 360 gradi. In questi casi l'uso della simulazione 3d su computer non funziona, perché si e' ancora in quella fase in cui i comandi digitali per modellare l'idea prendono il sopravvento sulla libertà di pensiero. No! ci volevano bastoncini e colla, il metodo tradizionale.

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1a versione da sotto
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1a versione da sopra
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2a versione da sotto
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2a versione da sopra

Ne eravamo certi, questo era il modello su cui avremmo sviluppato il nostro pensiero. Una seduta a pali che ricordasse in maniera astratta le forme di una Giraffa, con la salita centrale e una seduta all'apice. L'utilizzatore avrebbe avuto lo sguardo all'altezza della giraffa ma la struttura si sarebbe alzata ulteriormente a 9 metri grazie al palo posteriore. Una struttura visibile da lontano. Era semplicemente enorme ma ancora non lo sapevamo.

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Sviluppo progettuale

A questo punto passammo alla simulazione virtuale. Ci avrebbe permesso di sviluppare ulteriormente il design tenendo sotto controllo le misure e le soluzioni tecniche. Si trattava di gestire spazialmente una struttura fatta di pali in massello di Teak della lunghezza minima di 240 cm e diametro 10. Ogni palo avrebbe dovuto fissarsi con gli altri in posizioni precise e con un sistema ancora da studiare. Anche la scala andava perfettamente integrata e sostenuta dalla struttura così come la seduta.

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1a simulazione : cosi' come l'avevamo pensata non funzionava perché il fruitore avrebbe avuto la vista ostruita dai 2 enormi pali verticali.




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Soluzione più funzionale, ma i tiranti occludevano ancora in parte la vista
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Soluzione finale: al posto dei pali verticali una struttura in acciaio che integrasse seduta e scala di salita. La scala di salita in questa posizione avrebbe permesso al fruitore di utilizzare la seduta in totale sicurezza e la vista sarebbe stata completamente sgombra


Ingegnerizzazione del prodotto

Sviluppato il concept in grado di rispondere alle esigenze estetiche, funzionali e strutturali occorreva a questo punto passare alla fase di ricerca dei materiali e determinazione delle soluzioni tecniche. Coinvolgemmo quindi un amico e illustre professore l'arch. Delio Fois, (ex docente al politecnico di Torino) il quale con la sua passione e immensa pazienza ci ha supportato nel risolvere la maggior parte delle questioni statiche.

Piccola digressione

Delio Fois è conosciuto da tutti come l’architetto ingegnere. Il suo curriculum è formato da una sequenza di eventi e riconoscimenti che – per un felice parallelo – fanno della sua vita professionale la più brillante delle sue opere. Poco dopo la laurea già insegna Tecnologia delle Costruzioni all’Istituto Castellamonte di Torino e, dal 1974, è Professore di Statica e Tipologia Strutturale con una cattedra presso la Facoltà di Architettura del Politecnico. Nel 1984 vince il concorso per il ruolo di Professore Ordinario di II fascia nella disciplina di Consolidamento e adattamento degli edifici, diventando titolare dell’omonimo corso presso la stessa Università. Dal 1996 al 2004 è titolare del Laboratorio di Restauro Architettonico, con un indirizzo specifico sul consolidamento strutturale degli edifici.

Per Delio era tutto molto chiaro fin dal principio. Per noi no! Indecisi su cosa sarebbe stato meglio, quali soluzioni tecniche adottare. Ma alla fine dopo mille incontri e discussioni optammo per le soluzioni semplici e iniziali del nostro caro amico.

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soluzione di aggancio per i pali in linea e diagonali
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soluzione di aggancio per i pali che convergono in un unico punto
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soluzione di aggancio a terra con movimento libero

Inserimmo tutte le soluzioni tecniche all'interno di un modello virtuale e alla fine l'aspetto estetico finale della Giraffe chair si mostrò in tutta la sua bellezza : semplice , funzionale elegante e soprattutto altissima!

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Continua......


CARLO MUTTONI

Founder and Creative Director - Brandpowder / Director of Design at CRSL.

4 anni

Franco, non sei solo un grande architetto e designer. La tua creatività spazia anche nel testo, con un racconto coinvolgente che mi ha fatto rivivere tutti i momenti di quella sfida. La Giraffe Chair è un pezzo di storia del design che, come la giraffa che non ha voce, si fa ammirare in silenzio. Omit needless words...

Ana Paula Bracarense

General Manager - Duparc Contemporary Suites

4 anni

Opera d'arte!

Diego Gibbone

Global Supply Chain & Procurement Expert | Strategic Sourcing | Lean Six Sigma Black Belt | Executive Consultant

4 anni

Franco è semplicemente bella !

Chiara Del Vecchio

Public relation and design consultancy

4 anni

Super progetto

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