Tre quarti di primo amore

Ho sedici anni. Se sporgo un po’ il viso mi arrivano gli schizzi delle onde. Lasciano piccole macchie di sale. La schiuma si forma, si arriccia in piccoli gorghi bianchi lungo i fianchi del traghetto, poi si scioglie riassorbita dal mare scuro, dietro, mentre vortici sempre nuovi si creano e si disfano. Ustica, nera e verde, è ancora sbiadita all’orizzonte.

Un brivido di adrenalina.

Sarà bello. 

Le case estive hanno tutte lo stesso odore: di polvere, di umidità, del freddo dell’inverno che rimane intrappolato fra i mobili di vimini, i cappelli di paglia sfrangiati, i copriletti con le ancore; e il sole di aprile ancora troppo debole per scacciarlo via da tutti gli angoli. Lo stesso odore di biscotti lasciati in dispensa, di tempo, delle estati scorse, tutte uguali e tutte diverse, del basilico nel vaso che ancora non ricresce, della vernice fresca con cui si sta provvedendo a riverniciare le ringhiere che la salsedine ha intaccato.

La casa è sopra il paese.

C’è una scorciatoia tutta sassi e lucertole che arriva subito al mare.

Non mi va di spogliarmi e mettermi il costume. I jeans lasciano un segno sulla vita - sarà brutto a vedersi - e sento freddo. Comunque rido e scherzo. Le ragazze fanno piani quando partono, anche per pochi giorni: si dividono le cose da portare, il phon, le scarpe, i vestiti mezzi di una e mezzi dell'altra, le creme solari con la protezione, il burro cacao profumato.

Sto dentro questi piani, mi sforzo di farne parte: stasera mi metto la tua camicia nuova, tu vuoi il mio orecchino con la foglia?

A mare è facile. So camminare fra gli scogli, non ho paura delle onde, mi tuffo dallo scoglio più alto. Sì, l'acqua è gelata, no, poi non fa più freddo...

Ci sei anche tu. Non mi ricordo che parole ci siamo detti.

Se quelle brusche, stupide, ruvide che ci si dice per scacciare l’imbarazzo di conoscersi o quelle altre di quando non ce n’è bisogno. 

Io ti riconosco. 

[...]

Sai qualcosa su Leopardi e le stelle: le pleiadi, forse? Stasera il cielo è proprio pieno... Mi piacciono le persone che sanno le cose. Le cose che io non so. 

Che libri leggi?

Ho letto la Metamorfosi

Gregory Samsa si sveglia scarafaggio

‘E perché? Secondo te"

Si sente così. È difficile distinguere se uno si sente in un modo o è effettivamente in quel modo

Potresti averlo letto sul risvolto di copertina

No! - protesto - non dico mai bugie

(la verità è già tanto incredibile...)

Di che altro possiamo aver parlato? Arte: ti vedi come Egon Schiele nel suo autoritratto; Escher... musica, forse. 

(Poi mi dedicherai mille canzoni e mi trascriverai mille testi con scrittura elegante e maschile)

Beviamo birra di supermercato da bicchieri di plastica. Intanto la notte si versa sul giardino, allaga le cose, sommerge le nostre parole e le nostre risate. Sei serio quando dici cose buffe e ridi quando dici cose serie. 

Animali notturni squittiscono e strisciano.

Io sono sempre (troppo) seria. Mi prendi in giro. Faccio finta di prendermela.

All'alba so tutto di te: sorelle, fratelli, personaggi letterari preferiti, hobby - la fotografia?! Veramente? Io la pittura. Ultima cosa fotografata? Un gatto. Ultima cosa dipinta? Mio fratello che guarda i cartoni; disegnato veramente... matita e carboncino - materia preferita (la filosofia), colore degli occhi (come i miei, i tuoi più belli)

Ti sei bruciato - ti tocco uno zigomo

Anche tu - mi tocchi il naso... lo arriccio per sentire se fa male. Ridi - Un bacio e guarisce

Proviamo

[...]

Mille anni dopo mi ricordo il tuo sorriso beffardo (parola che ho pensato e scritto solo applicandola a te!) sotto casa:

Io non ti telefono

Ok. Ti telefono io

Dove lo scrivi? Il mio numero

Lo memorizzo

Mi hai guardato incredulo. 

Stupirti è stato un vero piacere!

Giorgia Mangiolino

Insegnante, autrice della guida didattica “Leggo, Penso… Scrivo! “ e dei relativi libri degli esercizi per gli studenti. Scrivo poesie e brevi racconti per bambini. Sviluppo attività didattiche interdisciplinari.

1 anno

Ci sono frammenti di malinconia, si sentono gli odori e si odono i rumori e le parole dette e non dette. Quella malinconia di un amore acerbo, non vissuto appieno e la consapevolezza, di ora, che non tornerà. Per anni l’ho provata. Faceva quasi male. Poi, la vita ti sorprende e quegli occhi azzurri e grandi, invece, così diversi dai miei, sono tornati e li trovo ogni mattina che lo guardo.

Ettore Marongiu

Trainer and training manager

2 anni

Sapessi io scrivete così... Complimenti!!!

Roberto Ballerini

Imparo, e poi risolvo problemi.|Non credo ai metodi, solo agli strumenti.

2 anni

Si sente il rumore di battiti di cuore in sottofondo. Ma forse sono i miei, che risuonano nel tempo. Buon Primo Maggio, Cristiana 🍰

Nicoletta Rizzato

Formatrice, orientatrice, libera professionista

2 anni

Ciò che mi colpisce di più è la sensualità del racconto, un sapore di rinascita. 👋 👋 👋 🙏

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