Turismo e Tecnologia (III° Parte)

Turismo e Tecnologia (III° Parte)

È passato un po’ di tempo dal mio ultimo articolo pubblicato sul “Turismo e Tecnologia”, ecco perché prima di leggere questo nuovo articolo, consiglio di ripassare i pezzi precedenti pubblicati per rinfrescare il tema e riprendere dal punto in cui mi ero fermato.

Nel precedente articolo parlavo di alcuni rimedi utili che dovrebbero adottare i governi di tutto il mondo per migliorare la vita lavorativa di chi è impegnato nel settore turistico.

Del resto, basti pensare che il servizio dell’ospitalità alberghiera è offerto in cambio di denaro. Ovunque accade che più si paga, e più si esige un servizio all’altezza di quanto si è pagato. Viceversa, meno si paga, e più si è abituati a ricevere un servizio mediocre.

Allo stesso modo avviene per le prestazioni delle risorse umane. Meglio tratterai i tuoi collaboratori, più questi daranno il meglio di sé nelle prestazioni lavorative.

È fondamentale capire che lo scambio dei servizi non avviene semplicemente tra l’hotel e l’ospite, avviene ancora prima tra l’albergatore e le risorse umane.

Questo primordiale contraccambio getterà le basi per il futuro dell’attività, e sarà fondamentale per la negoziazione tra l’hotel e i suoi ospiti.

Una delle più importanti strategie da attuare per qualsiasi azienda esistente al mondo, risiede, nella gestione delle risorse umane.

Una risorsa umana svolgerà stentatamente il suo lavoro se la stessa azienda per cui lavora tratterà stentatamente la sua risorsa umana. Si tratta sempre di uno scambio.

Migliori saranno le condizioni di lavoro degli impiegati, migliori saranno le loro prestazioni, e migliori saranno i servizi che l’azienda offrirà!

Come ad esempio, accaduto negli Stati Uniti; e anche se è già passato qualche mese, la notizia rimane memorabile, tanto d’aver fatto il giro del mondo in poco tempo.

Una società immobiliare americana, la “St. John Properties”, a Natale scorso ha deciso di premiare i suoi 198 dipendenti con un bonus complessivo di ben “10 milioni di dollari”. Ognuno dei dipendenti ha trovato una comunicazione del bonus dentro una propria busta, con importi che variavano in base agli anni di servizio in azienda.

Dopo il clamore di questa sorprendente notizia, il presidente di questa generosa società è stato immediatamente intervistato dai mass media rilasciando le seguenti parole: “Siamo orgogliosi dei nostri dipendenti. Sono la base e la ragione del successo dell’azienda e volevamo trovare un modo per ringraziarli. Penso che ci siamo riusciti”.

Il gesto è assolutamente “meraviglioso” e da imitare oltre che per altruismo, anche per fidelizzare i propri collaboratori.

È chiaro che non occorre la somma elargita dalla “St. John Properties” per fidelizzare i propri collaboratori. Quello che occorre è questo tipo di mentalità.

Se quindi non si attuano strategie per incentivare e tutelare i propri collaboratori, difficilmente si potrà far fronte nel gestire l’imponente domanda turistica scaturita grazie al progresso tecnologico.

Fino a qui, si è cercato di esporre alcune cause che possono generare un “turismo incontrollato”, che a sua volta può compromettere la vita delle persone se non tenuto sotto controllo; e prima di rispondere alla domanda posta nei precedenti articoli che si colloca come argomento cardine di questa serie di articoli sul Turismo e la Tecnologia: La tecnologia che fino ad oggi ha portato benefici al turismo, continuerà a portare benefici?”, è necessario valutare anche ciò che la “tecnologia incontrollata” può comportare.

Gli incredibili dati condivisi nel primo articolo, non possono che dimostrare che la tecnologia fino ad oggi ha portato un grande beneficio nel settore turistico e non solo in questo.

Non esiste settore che non abbia avuto migliorie grazie alla tecnologia.

Ecco perché non dovrebbero esserci dubbi a come rispondere alla domanda sopra riportata, ma pur non volendo negare i successi indiscussi della tecnologia, vi è un rovescio della medaglia che non può essere trascurato.

Esistono altri aspetti che occorre mettere in chiaro per valutare se alla fine la tecnologia è realmente un’opportunità, perché all’orizzonte si scorgono scenari che rivoluzioneranno ancora una volta la nostra società, e questa volta la tecnologia potrebbe rivoluzionare la vita delle persone non in meglio. 

Con il termine "rivoluzione" siamo abituati a pensare a una rivolta o a qualcosa di violento che serva a ristabilire un ordine smarrito. In realtà all’origine del termine “rivoluzione” si voleva figurare un pieno cambiamento nella vita della società.

Per comprendere meglio, occorre fare un breve passo indietro nel tempo…

…Per la stragrande maggior parte della storia dell’umanità l’uomo ha vissuto sempre allo stesso modo, coltivando la terra e allevando animali. Ad un certo punto però, nella seconda metà del 1700, grazie all’innovazione tecnologica avvenne la rivoluzione industriale, portando un cambiamento epocale nelle abitudini dell’uomo che ripeteva da millenni.

Con la rivoluzione industriale furono sostituiti tutti i sistemi di produzione che fino a quel momento erano limitati dalla fattura artigianale. Questa rivoluzione incitò fortemente l’intero sistema economico mondiale. Le nascenti fabbriche di qualsiasi produzione esigerono operai, proponendo lavoro continuo e non più legato solo alla stagionalità dell’agricoltura e del pascolo.

Da quell’esatto momento in poi il progresso tecnologico che fino a poco prima era pressoché irrilevante, non si è più arrestato. Decennio dopo decennio pur attraversando crisi, cataclismi, terremoti e perfino guerre mondiali, le scoperte tecnologiche non smettevano, fino ad arrivare al 1970 dove grazie all'introduzione dell'elettronica, delle telecomunicazioni e dell'informatica si è giunti alla tecnologia odierna.

La scoperta tecnologica avvenuta con la rivoluzione industriale ha provocato un'accelerazione nel progresso del mondo mai visto prima. Qualsiasi settore, igienico, sanitario, dei trasporti, delle comunicazioni, e di qualsiasi altra cosa esistente sotto questo cielo si è visto catapultare molto più in là grazie agli sviluppi tecnologici.

Tutto questo improvviso cambiamento è riuscito perfino a influenzare le nascite del pianeta.

Dopo la rivoluzione industriale accadde una delle impennate demografiche più impressionanti della storia umana, portando il pianeta in soli due secoli da settecento milioni a due miliardi e mezzo di abitanti.

Tuttavia, l'accrescimento della popolazione e il nuovo stile di vita scaturito dalla rivoluzione industriale, sviluppò nuovi fenomeni mai esistiti prima, creando dei cambiamenti anche nei comportamenti nell’uomo.

Tutto ciò concepì il “consumismo” fino ad allora inesistente, insieme ad altri fenomeni sociali, come l’emigrazione che vide trasferire le persone dalle campagne, che fino a quei momenti erano i veri centri nevralgici dell’economia di ogni luogo, per popolare sempre più i grandi centri urbani che fino a quei momenti erano protetti ancora da mura fortificate.

Al posto delle mura nacquero i grandi sobborghi vicino alle fabbriche e a ridosso delle città, per accogliere all’interno di grandi edifici pressoché tutti uguali, le migliaia di migranti che sarebbero stati impiegati nelle industrie.

Se da un lato però la rivoluzione industriale permise alla maggior parte della popolazione un nuovo stile di vita, dall’altro lato causò problematiche come l’urbanizzazione incontrollata e l’inizio dell’inquinamento. Quest’ultimo peggiorò nei secoli successivi, fino a diventare inguaribile ai giorni nostri.

Questi fattori resero malsani tutti quei luoghi a ridosso dei fiumi delle grandi città, causando a metà dell’Ottocento malattie come il colera, che provocarono migliaia di vittime soprattutto tra gli operai e la gente povera, lasciando orfani altrettanti migliaia di bambini tra le strade di quei nascenti sobborghi.

La classe operaia era spesso allontanata dalla media borghesia, perché ritenuta principalmente utile a produrre beni per le classi sociali elevate. Così, quelle zone ad alta intensità abitativa non riuscirono mai a svilupparsi con equilibrio, guadagnando il denigratorio appellativo di case popolari.

Con il tempo quei sobborghi diventeranno quartieri di cattiva reputazione e spesso al limite della vivibilità e della legalità.

Romanzieri come Charles Dickens dedicarono più volte storie che denunciavano questa triste realtà generata dalla rivoluzione industriale che l’uomo non seppe controllare.

I disagi accaduti ai tempi della rivoluzione industriale, pur se certuni sono stati superati, potrebbero in modo diverso ripresentarsi se l’innovazione tecnologica e gli interessi finanziari di chi investe nella tecnologia, non si limitassero a soddisfare i veri bisogni dell’essere umano.

Il vero pericolo cui stiamo andando incontro non è da ricercare nella tecnologia di oggi, ma nella scienza tecnologica e ultramoderna verso la quale ci stiamo incamminando.

Se si pensa al futuro, s’immagina la tecnologia al centro di tutto, e non vediamo l’uomo in questo futuro.

L’innovazione tecnologia si sta impadronendo della vita dell’uomo, deviando il futuro dell’umanità verso mondi innaturali, come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale.

L’intelligenza artificiale poco alla volta avrà il compito di occupare il posto dell’essere umano in tutte le sue operatività, mentre la realtà virtuale avrà il compito di impegnare il tempo dell’essere umano catapultandolo in un mondo molto simile a quello reale, ma lontano da quello in cui tutti noi siamo nati.

Chiunque è abituato a connettersi online tramite un pc o il proprio smartphone navigando in rete anche più volte al giorno per apprendere notizie o per svago, per poi ritornare alle proprie faccende quotidiane.

La Realtà Virtuale su cui punta l’innovazione tecnologia, invece catapulterà gli esseri umani, immergendoli in ambienti totalmente virtuali, come bar, discoteche, strade, negozi, ecc., facendo vivere esperienze di ogni tipo e soprattutto molto simili alla realtà.

La realtà virtuale apparirà incredibile, piacevole e affascinante, permettendo di esplorare qualsiasi angolo del pianeta senza doversi fisicamente spostare, senza correre pericoli, senza stancarsi, senza stressarsi, senza perdere tempo dietro a coincidenze di aerei, e soprattutto pagando solo il costo della connessione internet. Tutto questo potrà accadere mentre il nostro corpo starà fisicamente in un angolo di casa per tutto il tempo in cui rimarremmo immersi nella realtà virtuale.

Anche se la realtà virtuale in pratica è una tecnologia già esistente, le vere trasformazioni avverranno nel corso degli anni futuri, conquistando sempre più spazio nella vita quotidiana delle persone. Questa tecnologia permetterà svariate attività riducendo prodigiosamente le distanze dei luoghi dalle persone pur se in modo virtuale.

Questa realtà virtuale che sarà alla portata di tutti 24 ore su 24, sette giorni su sette, impegnerà la vita delle persone che non dovranno preoccuparsi del proprio lavoro poiché l’intelligenza artificiale solleverà l’uomo da ogni laboriosità, e pur se questa formidabile tecnologia renderà molte attività quotidiane più semplici e veloci, condurrà al pericolo di ridurre il vissuto della vita reale a favore di una vita virtuale. 

La tecnologia dovrebbe avere il solo compito di risolve le limitazioni umane decretate dalla nostra fisicità, e pur migliorando la vita delle persone sotto moltissimi aspetti, l’abuso della tecnologia potrebbe diventare un grave pericolo, portando l’essere umano a isolarsi, e a trascurare la vera esistenza, smarrendo il significato della storia, del turismo, della cultura e della vita stessa. 

Questa realtà virtuale sarà in grado di simulare qualsiasi tipo di ambiente in modo perfetto, incantando tutti i nostri sensi.

Indossando degli appositi occhiali e cuffie tridimensionali, insieme a guanti e una tuta tattile, chiunque potrà essere immerso in un solo istante nella realtà virtuale, ritrovandosi in modo virtuale dall’altro lato del mondo o entrare dentro ad un film o perfino in un videogioco come se fosse il vero protagonista.

Questo tipo di realtà virtuale non è una supposizione, purtroppo è certezza. Il vestiario è infatti composto da una sorta di pelle hi-tech essendo in grado di far provare perfino le più intime sensazioni, le cui specifiche sono state illustrate in uno studio pubblicato su “Nature”, una delle più importanti riviste scientifiche.

Gli sviluppatori sarebbero riusciti a rendere quest’abito il più empatico possibile grazie a numerosissimi microattuatori alimentati wireless, in grado di bilanciare gli stimoli umani, capaci di far sentire la carezza di un partner pur se lontano mille chilometri, come anche i colpi di un mitragliatore in un gioco di guerra grazie a vibrazioni meccaniche.

La cosa sicuramente eccezionale sarà che questa tecnologia darà la possibilità a persone diversamente abili di essere in grado di spostarsi virtualmente senza l’aiuto di nessuno. Grazie ad un corpo virtuale non avranno limiti o barriere. Chiunque potrà fare tutto, camminare, correre, saltare ed anche volare, o perfino lanciarsi da un grattacielo senza paracadute, o dalla vetta di una montagna senza rischiare la vita.

A quel punto, il paragone con la vera realtà sarà compromesso, perché ciò che offrirà la realtà virtuale sarà senza eguali.

La realtà virtuale sarà accolta ovunque, perfino nelle scuole, dove potranno organizzare le gite scolastiche senza doversi allontanare dai loro comprensori. Le scuole non avrebbero più i costi dei viaggi d’istruzione, sollevando i docenti dalla responsabilità di accompagnare gli alunni, e i genitori non saranno più in ansia per i loro figli, perché durante le gite saranno fisicamente a scuola pur se virtualmente dall’altro lato del mondo.

A dirla bene, i costi delle scuole non saranno cancellati, ma solo deviati su altri fornitori.

A guadagnare non saranno più le classiche agenzie di viaggi, le compagnie di bus, ristoranti e hotel, ma solo fornitori tecnologici.

Lo stesso sarà per i concerti e per gli eventi congressuali e fieristici.

I grandi eventi tra qualche tempo saranno organizzati in modo sfarzoso nel mondo virtuale.

Durante il primo lockdown del 2020 per via del covid-19, tutti abbiamo imparato a utilizzare piattaforme web come “Zoom”, che ci ha permesso di vedere amici e parenti pur se a distanza. Lo stesso hanno fatto tutte le attività business che avevano necessità di vedersi per svolgere incontri d’ogni tipo. La realtà virtuale andrà oltre, perché colmerà la distanza fisica in modo virtuale rispetto a Zoom che a oggi non ha potuto colmare.

Non occorrerà più viaggiare realmente, perché si potranno visitare virtualmente i musei, frequentare parchi di divertimento, e recarsi in qualsiasi angolo del pianeta rimanendo comodamente a casa, senza bisogno di utilizzare mezzi di trasporto o spendere soldi per gli hotel.

Tuttavia, questa ipotesi provocherà un’enorme perdita di posti di lavoro e un graduale arresto del turismo, contemporaneamente anche l’economia mondiale subirà un arresto, perché l’intera economia del globo si trasferirà gradualmente sempre più verso le tasche dei colossi tecnologici che domineranno l’intero mercato mondiale, causando uno scompenso economico molto più ampio rispetto a quello in corso oggi a San Francisco, come raccontato nel precedente articolo.

Quanto appena detto può sembrare assurdo, ma nel non molto lontano 2007, il rapporto sull'andamento dell'economia globale riportava che su dieci società con maggiori capitali al mondo, solo una apparteneva al settore tecnologico.

Già nel 2018 questo rapporto si è ribaltato, tantoché, su dieci società con i maggiori capitali al mondo, sette appartenevano al settore tecnologico.

Da che mondo è mondo poi, chi detiene l’economia spesso detiene anche il potere.

È pubblicamente risaputo che le Big tech spendono milioni di dollari in attività di lobbying, per influenzare le istituzioni e favorire i loro interessi.

Il Wall Street Journal ha da poco riferito che il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, da qualche tempo è molto attivo politicamente, bazzicando con personaggi potenti della Casa Bianca, poiché avrebbe fatto pressione su legislazioni per proteggere la sua azienda dalle nascenti norme limitatrici.

Quando si possiede un’azienda ricca e famosa come facebook, stringere rapporti con leader politici, o personaggi del mondo dei media è fondamentale per continuare a predominare e influenzare gli sviluppi della società.

Rigettare queste supposizioni solo perché sembrano catastrofiche e immaginarie, è legittimo. Eppure il pericolo esiste e i rischi sono tanti, a partire dal fatto che qualsiasi hacker determinato a fare affari in modo illegale sviluppi malware capaci di “bloccare” i mondi virtuali delle persone.

L'allarme viene infatti lanciato dagli esperti di scienze informatiche da anni attivi nel settore dell'ingegneria inversa (reverse engineering), che si occupano di respingere ogni giorno attacchi informatici che accadano in tutto il mondo.

Parallelamente alle guerre che ogni giorno si combattono nel mondo e che creano vittime e feriti, e cui siamo oramai abituati tanto che nemmeno i giornali ne parlano più, accadono ogni giorno anche centinaia di battaglie informatiche di cui non siamo a conoscenza e che poco potrebbero importarci.

Se fino ad oggi il timore maggiore per ogni persona è di subire un furto nella propria abitazione, domani la paura potrebbe essere che un pirata informatico entri nel nostro sistema virtuale e s’impossessi di tutto il nostro mondo, salvo che non si è disposti a pagare un riscatto.

Eppure, questo pericolo sarebbe solo il minore dei mali.

Per accrescere l’interesse degli utenti, la realtà virtuale sfrutterà quelle che sono le leve di appagamento dell’individuo, ovvero caratteristiche che affascinano la salute mentale.

La realtà virtuale prometterà nuove relazioni sociali sempre più speciali. La realtà virtuale permetterà alle proprie pulsioni istintuali di fare ciò che si vuole nel proprio mondo virtuale, senza alcuna inibizione rispettando comunque la propria privacy. A differenza della realtà dove la morale impone comportamenti etici per non perdere la faccia.

Non ci sarà alcun imbarazzo o pudore nel fare cose che nell’ordinario non ci permetteremo nemmeno di sognare, perché ci sarà la possibilità di trasformare la propria identità.

La realtà virtuale offrirà la possibilità di creare l’immagine di se stessi che più desideriamo: magri e alti, biondi o bruni, belli o perfino bellissimi, contrariamente invece a quanto si può fare nella vita, nascendo per come il destino ha voluto.

La realtà virtuale permetterà inoltre di risolvere i conflitti con chi non ci piace in modo rapido e indolore, basterà eliminare dal proprio mondo virtuale lo sconosciuto di turno che non gradiamo (sempre che non si tratti di un hacker).

Nella vita di tutti i giorni, al massimo, possiamo evitare di frequentare qualcuno che non gradiamo, ma non possiamo di certo eliminarlo dalla circolazione poiché sarebbe un reato e rischieremmo la galera.

La realtà virtuale apparirà più affascinante e più semplice da vivere rispetto alle frustrazioni e difficoltà che ogni individuo affronta nella realtà, come il caos, la disoccupazione, i fallimenti economici, le delusioni sentimentali, la malattia, obesità, criminalità, inquinamento, povertà, e qualsiasi altro disagio esistente.

Nella realtà virtuale si avrà la possibilità di far andare le cose secondo il proprio piacimento, mentre nella vita reale non possiamo avere il controllo né delle cose, né del futuro.

Sicuramente ci si potrà anche sposare virtualmente, e se sembra assurdo, allora non sapete che nel 2018 a Tokyo, un tizio di nome Akihiko Kondo, un insegnante delle scuole medie, si è sposato con Hatsune Miku, un ologramma dai capelli azzurri e dagli occhi verdi a mandorla, che è più simile a un manga che a una persona reale.

Se quindi la realtà virtuale si concretizzerà, si vivrà comunque un trauma ogni volta ci si scollegherà dalla virtualità che impegnerà la maggior parte del nostro tempo.

Lo scollegamento accadrà più volte al giorno se non per motivi fisiologici, come andare in bagno, mangiare, dormire, bere.


… continua e si “conclude” nell’ultimo articolo che pubblicherò nei prossimi giorni.

Luca Trovato

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