Un fondamentale step evolutivo
Breve riflessione su #internationalwomensday
È un'era di passaggio, questa. Un'epoca affascinante, di gran lunga quella che ha portato alla nostra civiltà più tecnologia, innovazione e ogni genere di avanzamento, che però non dobbiamo azzardarci a definire progresso o evoluzione.
Le grandi battaglie di civiltà degli Anni '60 e '70 hanno lasciato spazio a una breve parentesi di scanzonata e del tutto insostenibile spensieratezza, ma degli Anni '80 e '90 non è rimasto che il ricordo di un periodo di ingenue illusioni, in seguito travolte dalle grandi crisi del nuovo millennio e dalla sua pervasività tecnologica, che sta cambiando il mondo in modo insostenibilmente rapido.
Oggi lo stress determinato da questo cambiamento velocissimo (che peraltro è solo all'inizio) sta esplodendo in Rete in modo violento. Una civiltà, che la spinta degli anni d'oro del risveglio sociale voleva libera, unita, paritetica, è oggi più divisa che mai e le molte fratture sembrano quasi impossibili da sanare.
Quella dell'8 marzo è una giornata che dovrebbe aiutarci a guardare tutto ciò in modo più distaccato, dall'alto, dal di fuori, facendoci capire che il tempo delle lotte e della competizione (tra generi, ceti, culture, ideologie) è ormai tramontata e non può più portare alcun beneficio alla nostra civiltà.
Al contrario, questo è il tempo in cui uomini e donne, senza dimenticare che questa polarizzazione a sua volta esclude e non rappresenta una parte del genere umano, devono finalmente accettare l'idea di essere parti fondamentali e paritetiche di un solo consesso e di un'unica civiltà.
Una civiltà finalmente evoluta, in grado di superare divisioni, ideologie, pregiudizi e partigianerie, che nuocciono a qualunque causa e non favoriscono una vera e profonda evoluzione, né tanto meno un progresso autentico, sostenibile, capace di generare vero benessere e vera ricchezza.
#internationalwomensday2021