Ho aspettato qualche giorno prima di proporre le mie riflessioni sulla nomina a Cavaliere del Lavoro, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di Giovanni Arena un imprenditore della GDO nazionale, oltreché siciliana. Ovviamente mi unisco ai complimenti per la scelta e per la persona. Giovanni Arena, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo omonimo, è riuscito a creare valore nel passaggio generazionale, vero punto debole dell’intera GDO, al nord come al sud, trasformando un'eredità familiare in una realtà importante della distribuzione organizzata non solo in Sicilia insieme alla sua famiglia e alla sua squadra. Come si dice in gergo calcistico è un “predestinato”. Ha dimostrato un profilo di leadership imprenditoriale ma anche uno spirito associativo che potrebbe rivelarsi decisivo in un futuro prossimo per l’intero comparto della Grande Distribuzione alla ricerca di unità, per contare di più nel Paese. Giovanni Arena viene da Confcommercio - Imprese per l'Italia - Sicilia, associazione lontana dalle beghe romane e dagli interessi che ostacolano l’unità del comparto. L’esperienza di oggi in Vegè anche con il Direttore Generale Giorgio Santambrogio, vice presidente vicario di Federdistribuzione pur animati da personalità diverse ma capaci di linguaggi comuni, potrebbe consentire l’apertura di una pagina nuova nell’associazionismo di categoria. Alle scadenze concordate si chiuderà la fase, dell’ottima Presidenza Carlo Alberto Buttarelli ma, insieme ad essa, anche quella dei designati a fine corsa dalle insegne o dei manager a fine carriera perché pensionati o vicini al traguardo. Al prossimo giro, quando sarà, potrebbe toccare finalmente ad un imprenditore la guida delle insegne GDO. Meglio se una figura giovane, ambiziosa, determinata, dotata di una visione unitaria e in grado di interloquire con le istituzioni e la politica. Non sottovalutando che, nei prossimi anni il confronto tra associazioni della filiera per ottenere un’interlocuzione privilegiata con il Governo sarà durissimo (tra Coldiretti, Confagricoltura e Confindustria tramite UnionFood su “Mediterranea” lo scontro politico è appena cominciato). Serve quindi stare in campo forti e uniti. Aggiungo che, sarebbe importante un interprete del sud per questo ruolo. Indubbiamente l’area di maggiore dinamicità e crescita. Giovanni Arena è per autorevolezza, già in parte consolidata, il potenziale erede di Giovanni Pomarico (altro Cavaliere). Dovrebbe porsi lui stesso il tema di come mettere a disposizione dell’intero comparto il suo “spirito di iniziativa, coraggio e intelligenza imprenditoriale” sancito anche dal recente riconoscimento. Per questo i complimenti, pur doverosi, alla sua persona non credo siano sufficienti. Al comparto servirebbe un interprete vero dei tempi che sta attraversando. Un “diversamente giovane” che sappia guardare con generosità e lungimiranza ben oltre i propri interessi di insegna.
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Direttore Centrale Fashion Beauty Luxury presso Piemme S.p.A.
1 meseComplimenti!