Come inserire i private markets nel proprio portafoglio
PRIVATE MARKETS: per molti, ma non per tutti
Nelle precedenti newsletter è stato più volte ribadito che i private markets sono strumenti sofisticati e, fino a poco tempo fa, ad esclusivo appannaggio degli investitori istituzionali e dei family office. Le recenti norme, che consentono di abbassare la soglia minima di ingresso del singolo fondo, impongono anche un limite minimo del patrimonio finanziario che l'investitore deve possedere per poter accedere a questa tipologia di investimenti. Il limite fissato da Consob è attualmente pari a 100.000 euro. Tale patrimonio può essere composto da c/c, depositi a risparmio, polizze ramo I e III, fondi pensione, fondi comuni di investimento, Sicav, gestioni patrimoniali, Titoli e Azioni, ETF, anche detenuti presso più intermediari.
Inoltre è necessario avere una serie di requisiti richiesti da Mifid II, riguardo gli obiettivi di investimento, orizzonte temporale, propensione al rischio, ecc.
L'importanza della consulenza
Come fare allora a comprendere se questo tipo di investimento può fare al caso nostro oppure no? Il primo passo è quello di ragionare (con l'aiuto del consulente finanziario) sul nostro patrimonio complessivo, individuando per prima cosa i nostri bisogni finanziari. Un buon modo è quello di seguire la matrice riportata qui sotto.
Molto spesso i risparmiatori decidono di detenere un eccesso di liquidità sul conto corrente. E' bene fare delle valutazioni anche riguardo i flussi di cassa, ossia il saldo annuo tra le entrate (stipendi, pensioni, utili, locazioni) e le spese. Maggiore è il risparmio annuo e minori possono essere gli accantonamenti in liquidità.
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Un bravo consulente pone particolare attenzione anche alla situazione famigliare e lavorativa del proprio Cliente, per valutare gli impatti che le scelte di investimento possono causare in futuro. Anche la fiscalità è un tema non trascurabile: esistono ottimi sistemi per abbatterla.
Dopo aver valutato tali aspetti, si può procedere a incanalare il patrimonio negli asset che producono il miglior rapporto rischio/beneficio, ricordando che la diversificazione non è un'opzione, ma una necessità.
L'analisi di portafoglio
Le famiglie italiane operano mediamente con 4 intermediari diversi: ciò significa che è molto difficile tenere sotto controllo la situazione complessiva. Ancora più difficile è allocare correttamente i propri investimenti secondo lo schema di cui sopra.
Per i nuovi Clienti che desiderano approcciarsi ai private markets, oltre ai punti fin qui elencati, si propone un'analisi di portafoglio degli asset detenuti presso terzi, al fine di indirizzare al meglio le scelte complessive. Contattami per maggiori info e per richiedere l'analisi del tuo portafoglio.
Nelle prossime newsletter entreremo più nel dettaglio delle caratteristiche del Private Equity, del Private Debt, del Venture Capital e delle Infrastrutture.
Attorney At Law at CIVIL COURT CASES
2 anni👍👍👍