Il Mondo del Turismo, si riunisce a Rimini per il TTG con sentimenti contrastanti e una visione per la ripresa ancora lontana.
Emanuele Nasti - GM HTMS INTERNATIONAL Hospitality & Tourism Marketing Solutions

Il Mondo del Turismo, si riunisce a Rimini per il TTG con sentimenti contrastanti e una visione per la ripresa ancora lontana.

Il TTG di Rimini, prima vera grande occasione di incontro e confronto fra gli operatori da quando è iniziata la crisi del Covid19, ci riconsegna un comparto in piena crisi eppure con una enorme energia accumulata in questi mesi e pronta ad esplodere appena le condizioni generali lo renderanno possibile. Certamente il recente riacutizzarsi della pandemia, soprattutto in Italia dove ci eravamo convinti di aver superato il peggio, ha catapultato tutti in una dimensione sconfortante. Anche il capodanno è andato. Inutile illudersi. Almeno a livello di Turismo organizzato, sarà impossibile programmare in tempo utile a garantire flussi di vendita sufficienti. Del resto l’orientamento anche politico è chiaro. La salute viene prima di tutto. Ciò si traduce verosimilmente in uno sblocco dei viaggi per vacanza extra UE non prima di fine gennaio, con buona pace di chi sperava a fine anno di recuperare qualcosa di quanto è stato perso in estate.

In questa situazione drammatica i vettori aerei per primi denunciano perdite da record, riduzioni sostanziali delle proprie tratte e frequenze.  Nonostante drammatici tagli al personale e una ottimizzazione dei voli cargo, la sostenibilità sul medio periodo è ancora tutta da verificare. Anche i Tour Operator stanno alla finestra a guardare, certi che il Governo estenda la cassa integrazione per il settore turistico anche per buona parte del 2021 come viene richiesto a gran voce da tutte le associazioni di categoria. Ma il governo per ora nicchia e il nostro Ministro del turismo fa ancora un gran parlare di buoni vacanza per gli alberghi italiani e di rilancio dell’offerta culturale italiana, sordo alle istanze del turismo organizzato. 

L’impressione generale comunque è che i grandi in qualche modo riusciranno a salvarsi con l’aiuto del Governo e con importanti ristrutturazioni aziendali. Ma gli operatori più piccoli, con la distribuzione, conteranno molte vittime. Gli altri sono destinati a profondi cambiamenti. Anticiparli e riconoscerli sarà la grande sfida che ci attende nei prossimi mesi.

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