Raccontare il terzo settore attraverso i canali digitali: il caso studio di Fondazione Edison Orizzonte Sociale
La digital transformation è un processo ormai consolidato per moltissime realtà in diversi settori. Nessun campo, industry o area di intervento può sottrarsi alla presenza sul web. Si tratta di un’evidenza che sperimentiamo quotidianamente: ogni azione che compiamo, infatti, trova sempre un applicativo, un punto di atterraggio, una foce su un canale digitale.
Anche il terzo settore non è rimasto immune alla diffusione pervasiva delle nuove tecnologie e ha iniziato, già da qualche anno, a sperimentare le potenzialità di questi mezzi. Nonostante il fine ultimo delle associazioni ed enti che operano nel no-profit non sia correlato meramente ad obiettivi di business, queste realtà, come qualsiasi impresa profit, hanno un target da raggiungere (i potenziali sostenitori della causa o, in alcuni casi, anche i beneficiari) che può oggi essere facilmente intercettato negli ambienti digitali. I canali digitali, e i social media nello specifico, possono, infatti, diventare un vero e proprio volano di crescita e affermazione della mission dell’ente del terzo settore.
La consapevolezza dei vantaggi che il digitale può apportare alla crescita dell’intero sistema è, quindi, ormai ampiamente diffusa tra gli enti del terzo settore: non solo in termini di una maggiore efficacia ed efficienza della prassi comunicativa (che si è capito debba andare oltre la veicolazione unidirezionale di strumenti quali il bilancio sociale, seppur questo resti uno strumento di fondamentale importanza), ma anche di un coinvolgimento più “caldo” e personalizzato nella relazione con i propri interlocutori e pubblici, nonché di un aumento dei sostenitori e relative donazioni (anche attraverso l’attivazione di campagne di crowdfunding).
Secondo un’indagine condotta nel 2018 da Italia No Profit, il 75% delle realtà no-profit intervistate ha dichiarato, infatti, di utilizzare nelle proprie attività di comunicazione i canali digitali. Tuttavia, soltanto il 23% di esse incorpora il digitale in tutto ciò che realizza, mentre quasi la metà di queste usa i nuovi canali in assenza di un approccio strategico o senza ancora essersi “avventurata” in un processo di digital transformation che coinvolga tutte le aree dell’ente. C’è inoltre un 13%, che dichiara di non avere ancora una strategia digitale o addirittura di avere difficoltà di accesso agli strumenti digitali di base.
Su un punto sono d’accordo tutti: ciò che conta non è semplicemente esserci - essere presenti su un social network o possedere un sito - ma esserci nel migliore modo possibile, utilizzando gli strumenti digitali in chiave strategica e funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi.
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Presenziare i canali online funziona, infatti, quando questi sono pensati come parte integrante di un ecosistema digitale dinamico nel quale tutti i touchpoint - sito, social media, blog, newsletter, ma anche i canali offline- lavorano in maniera integrata e sinergica rispetto alla strategia definita, e coerente rispetto alla mission e vision istituzionale. Un ecosistema all'interno del quale si dispiega sia la comunicazione istituzionale che di prodotto (che nel caso delle fondazioni coincide con la promozione di progetti/iniziative/cause dal valore sociale, culturale, ambientale etc).
Tra le fondazioni che hanno scelto di adottare un approccio alla comunicazione online di tipo “olistico” c’è Fondazione EOS, Edison Orizzonte Sociale, creata nel gennaio 2021 e nata con l’obiettivo di rafforzare l’impegno sociale di Edison S.p.A, dando valore alla competenze, continuità alla cultura aziendale e , al contempo, supportando le nuove generazioni nei percorsi di crescita. La sua mission è contribuire alla creazione di valore sociale nei territori attraverso il miglioramento della qualità di vita delle persone fragili (con un focus sulla fascia adolescenziale), il supporto alle organizzazioni territoriali che promuovono i valori dell’inclusione, educazione ed aggregazione sociale e la crescita della cultura d’impresa attraverso il coinvolgimento delle persone Edison.
Per raggiungere un’audience il più ampia possibile con contenuti chiari, comprensibili e inclusivi, Fondazione Edison ha deciso, quindi, di presenziare i canali digitali in ottica eco-sistemica: dando, ovvero, luogo ad un progetto di comunicazione e marketing sul web fondato sull’utilizzo di piattaforme interconnesse tra loro e che lavorano in modo sinergico al fine di raggiungere gli obiettivi prestabiliti.
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“Terzo settore e Trasformazione Digitale” di Italia Non Profit