Storytelling: raccontare storie per vendere case

Storytelling: raccontare storie per vendere case

Lo storytelling, lo dice Wikipedia, è l’atto del narrare, disciplina che usa i principi della retorica e della narratologia. Lo storytelling è inseribile nel settore letterario e audiovisivo, ma anche verbale.

Lo storytelling è un’arte e uno strumento per ritrarre eventi reali o fittizi attraverso parole, immagini, suoni. È uno strumento naturale attraverso il quale può avvenire una forma di comunicazione efficace: coinvolge contenuti, emozioni, intenzionalità e i contesti. La storia raccontata ha una connotazione emotiva e internazionale perché coinvolge delle persone e cerchiamo spontaneamente di dare un significato di ogni atto che vi viene descritto.

Cosa c’entra questo con il marketing immobiliare? Tanto. Tantissimo.

Il nostro beneamato “marketing immobiliare”, in qualche modo giovane virgulto e vergine, ha molto da imparare da questa disciplina. Vendere implica il racconto di una storia.

Se siamo bravi a raccontare una storia, la Nostra Storia, allora saremo anche bravi a vendere.

Fare centro, colpiremo al cuore il nostro cliente compiacendo i suoi bisogni, carezzando i suoi desideri, realizzando i suoi sogni.

Una casa non è una semplice casa. Non è un edificio. E’ un concentrato di simboli, di emozioni, di significati.

Vendere case vuol dire riconoscere in esse un’anima, tirarla fuori, raccontarla. Perché in ogni casa alberga un’Anima, un Genius Loci. Una casa non è un’accozzaglia organizzata di pietre, mattoni, ferro, tegole e intonaci. Sbaglieremmo se ci fermassimo alla superficie. Occorre scostare, con un po’ di coraggio e indisponenza, il Velo di Maya che ci separa dalla Comprensione: una casa è un oggetto con una carica affettiva e simbolica pazzesca.

E allora, vogliamo raccontarla? Ma come?

Usando la semplicità. La sincerità. E, certo, una strategia.

Partiamo dalla sua posizione. Dice già molto. Qualora si trattasse di una zona di interesse storico o artistico avremmo già tantissimi contenuti da servire sul piatto.

Ma non fermiamoci alle statue, alle fontane, agli stantii (talvolta) musei che la circondano. Guardiamoci attorno. Parliamo dei bambini che giocano a palla nella piazza antistante. Raccontiamo i riflessi del sole o le ombre generate dalle sagome degli edifici dei paraggi. Scopriamo se il panino del baretto lì vicino è buono e succulento e se la macelleria d’angolo propone prodotti freschi…

E poi entriamo nella nostra casa.

Bando alle solite descrizioni e alle ormai consunte definizioni: trilocale finemente arredato composto da, etc…etc…

Usciamo dai luoghi comuni e raccontiamo con entusiasmo cosa contiene questa casa.

Che emozioni ci dà.

C’è luce? Le finestre quali scenografie cittadine traguardano?

Ecco. Stiamo cogliendo l’Anima dell’Alloggio. Lo stiamo rispettando e valorizzando.

Adesso la vendita sarà più lieve. Il Sogno vicino alla sua realizzazione.

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