Avvociare
C’è una donna ora laggiù che prende l’acqua dalla fontana.
Ne ammiro i gesti persistenti.
Mi ricordano quelli simili che ho compiuto e visto da bambino in altri luoghi.
Sì ho portato acqua e vino nelle vigne.
Fra i filari zappe di anziani e giovani s’alzavano e fiondavano all’unisono nella terra.
Era un sud interno, come si usa dire di certe aree non bagnate da onde turistiche.
Un sud di fine anni ‘70 che non aveva ancora troppi trattori nei dintorni: niente Same, Massey Ferguson, Lamborghini.
Facevo il mestiere di ‘pane, acqua e vino’. Si chiamava così.
Mi avevano insegnato presto la tecnica: impastare acqua e creta e poi coprire il tutto con foglie enormi di fichi. Lì dentro, in quell'impasto, tenevo al fresco le bibite energetiche di giornata.
Mi volevano bene i grandi.
Ero competente e silenzioso. Fantasticavo parole. Non le pronunciavo. Le rimettevo a loro posto.
Ero timido, magro, rapido.
Non li ho mai visti ubriachi quegli uomini. Certe volte li sentivo imprecare contro il sole, poi tutto il tempo altro cantavano avvociandosi.
Avvociare.
Voce infinita di un verbo inesistente cucito con lo spago del dialetto per indicare quel passarsi di versi e strofe fra i cantori-zappatori.
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Unico scopo dell’azione di quel verbo era darsi coraggio e ritmo insieme, ad ogni solco.
Era quella la mia Macondo. Il mio villaggio. Un villaggio ritratto, atavico, lontano dall’altro mondo, quello civile e industriale che faceva già il PIL del Belpaese.
Noi no. Noi eravamo l’ultimo bastione di frontiera, fra il prima e il dopo. Il mondo contadino e l’altro. Prima di libri e quaderni erano lì le storie e le scritture che frequentavo. Se ho scritto e scrivo lo devo a quell'anfratto di villaggio, a quelle zappe.
Righe di terra da cui ho estratto ed estraggo inchiostro seguendo le voci di molti che non ci sono più. Per 27 anni ne sono stato lontano. Me ne sono pentito. Ma non è bastato.
Al ritorno non ho trovato né verbo né villaggio. Ho trovato solo paesani spaesati, gente senza terra, adagiata sull'ultimo muretto di un mondo tramortito.
Impasto creta. Tento di ricreare il frigorifero di fortuna di quegli uomini laggiù. Li rivedo. Ripasso a memoria le loro voci. Accosto orecchio ai loro canti, alle loro imprecazioni contro la calura.
Ritorno a fare dentro di me, per qualche istante, il mestiere di ‘pane, acqua e vino’.
Li rivedo ancora felici mentre mi avvicino. Poi spariscono.
Ora riguardo la donna con l’acqua allontanarsi. È passato del tempo.
Sono qui ora.
Appartengo anche io come te ad un secolo che farà fatica a respirare, a bere, a riscaldarsi, a chiedere aiuto, a darsi una mano, a dirsi la verità, ad accettarla.
Un secolo in cui non è previsto il verbo ‘avvociare’. Uno in cui ognuno crede che le sole proprie forze possan bastare. Ma non basteranno.
No non mi metto a dire cosa bisognerebbe fare, non ho indicazioni di merito, ma ho una traccia, la seguirò e proverò a scriverne, come ho sempre fatto.
Business Development Manager - Formazione e consulenza per le imprese
2 anni“Sappiate che non c’è nulla di più sublime, di più forte, di più salutare e di più utile per tutta la vita, di un buon ricordo e soprattutto di un ricordo dell’infanzia, della casa paterna." ... "Dappertutto, oggigiorno, la mente umana ha preso ad ignorare, con aria di scherno, che la vera sicurezza dell’individuo non risiede nello sforzo isolato e individuale, ma nell’universale solidarietà umana.” I fratelli Karamazov, IL romanzo, per ogni uomo e per ogni tempo.
Comunicazione digitale per conferenze scientifiche
2 anniAnch'io ho ricordi di un pozzo da cui "tirare l'acqua", terra assolata e distese di fichi a seccare. Grazie Franc per questa lettura emozionante.
Senior Medical Director Early Clinical Development, Hematology Oncology & Cell therapy CITRE, Seville
2 anniHo ricordi di vendemmie e filari, di caldo appiccicoso e di avvicinare di cittadini tornati contadini. Il pranzo della vendemmia sapeva di raspi e di vinacce…. Avvociate e ridere… ora non c’è più quella vigna ne’ quei vendemmiatori… era infanzia fuori porta e io sognavo futuro….
eCommerce Partner Manager @Cofidis
2 anniFrigoriferi di terracotta per l'acqua della fontana, e tappi fatti di rocchette di legno a metà. I ricordi, ci rendono forti e perrenni. Non passano mai di moda ❤️ Ciao, Antonella