Kaizen e rimbalzi

Non hanno selezionato una mia talk a una conferenza alla quale tenevo molto, e mi spiace un sacco. E' vero che ci saranno al posto mio speaker che considero maestri, e che sarà un piacere ascoltare senza che mai mi sfiori l'idea di poter essere al posto loro, ma sta volta davvero speravo di poter dire la mia!

Limavo da un anno una storia che ho incontrato come retrospettiva ad un'altra storia dello scorso anno, e da quel pensiero è nata una serie di attività collaterali che mi hanno portato a sperimentare continuamente nuove modalità di raccontare quello che faccio con Ivano Masiero e come lo faccio.

Sono nate idee su come migliorare i nostri processi standard - #lean - idee su come ciclare velocemente per consegnare valore al cliente - #agile - e idee su come ripensare la progettazione di ciò che ci sfida ogni giorno - #designthinking - partendo dal progettare la progettazione stessa. Ne sono nati nuovi corsi, ideati divergendo e fatti convergere nel rapid prototyping di #play14 a Milano, e ne sono nati progetti con nuovi clienti che prima non avremmo mai agganciato. Ne è nato il percorso sopra al corso su #sprint di Knapp a Bologna. Ne è nato un flusso che senza soluzione di continuità lega la nostra attività di sviluppatori, ingegneri, formatori e discenti.

Pensare a cosa avrei potuto raccontare, mi ha aiutato a pensare a come lavoro.

Per questo ho bisogno di scrivermi che ne è valsa comunque la pena.

Per ricordarmi che #kaizen non è una buzzword. E che nel miglioramento continuo anche della forma stanno i semi del miglioramento della sostanza.

E che non parlare alle conferenze di cose che non si fanno comporta dei rischi, ma è anche un ottima palestra.